Il paziente diabetico deve evitare gli eccessi e gli abusi di cibi molto calorici che causano l’iperglicemia.
La terapia di prevenzione comprende: educazione alimentare, dietoterapia e attività fisica.
Bisogna, innanzitutto, precisare che esistono due forme principali di diabete: il diabete di tipo 1, detto anche Insulino dipendente, ha un’incidenza di circa il 3% di tutti i casi di diabete diagnosticati. Insorge nell’infanzia o nell’adolescenza. Il pancreas non produce insulina poichè le cellule Beta pancreatiche, responsabili di tale produzione, vengono distrutte dallo stesso sistema immunitario, essendo identificate come agente estraneo.
Il diabete di tipo 2 è, invece, la forma più comune e si manifesta solitamente dopo i 30/40 anni, anche se stime recenti hanno dimostrato una preoccupante discesa dell’età media di insorgenza, data dal sempre maggior numero di obesi. L’insulina, a differenza del precedente, è presente ma i tessuti periferici sono resistenti a essa.
In entrambi i casi, la conseguenza comune è una iperglicemia.
Quando questa conseguenza si mantiene a lungo, insorgono una serie di complicanze dovute, essenzialmente, al danno vascolare sia a livello dei piccoli vasi (microangiopatia) sia a livello dei grandi vasi (macroangiopatia).
Tali complicanze si manifestano a carico di diversi organi e apparati:
- nefropatia diabetica, a livello renale;
- neuropatia diabetica, a livello del sistema nervoso centrale e periferico;
- retinopatia diabetica, a livello della retina;
- complicanze cardiovascolari.
Diabete di tipo 2
La maggior parte dei pazienti con diabete di tipo II sono obesi o gravemente in sovrappeso, ed è proprio questo fattore insieme allo stile di vita, lo stato di salute e la genetica a determinare l’insulino resistenza.
L’approccio al paziente diabetico deve essere necessariamente multifattoriale: Educazione Alimentare, Dietoterapia, Attività Fisica sono infatti alla base sia della terapia che della prevenzione.
La dieta nel paziente diabetico
Il diabete non deve essere assolutamente considerato come un soggetto “allergico allo zucchero”, i carboidrati (zuccheri) sono assolutamente ammessi nell’alimentazione giornaliera poiché indispensabili a mantenere la dieta varia ed equilibrata.
Il diabetico deve imparare a distinguere gli alimenti in base all’indice glicemico e al carico glicemico. L’indice glicemico rappresenta la variazione della risposta della glicemia all’ingestione con specifici carboidrati, il carico glicemico è invece il rapporto tra l’indice glicemico e la quantità di alimento ingerito.
Il paziente diabetico può, quindi, mangiare tutto ma nelle giuste quantità, evitando gli eccessi e gli abusi di cibi estremamente calorici. L’obbiettivo principale, come detto in precedenza, è il calo ponderale del peso corporeo; è stato, infatti, dimostrato che basta un semplice calo del 10% del proprio peso per ottimizzare il controllo della glicemia.